MPR: il più grande scandalo della medicina
giovedì 28 giugno 2012
Ciò che sto per proporvi è il testo della lettera
ricevuta da parte del Dr. Peter Fletcher, Ex Ufficiale di Governo del
Regno Unito che è stato anche il Presidente del Comitato sulla Sicurezza per le
Medicine e Presidente Scientifico presso il Dipartimento della Salute
Britannico.
Si demanda al singolo lettore la capacità di discernere
l’azione criminale farmaceutica che colpisce ancora oggi i nostri bambini.
Spett.le Autismo & Vaccini,
il mio primo commento su
questo sito eccellente è di rispetto per la battaglia che sta conducendo per
Suo figlio, ma anche di come questa catastrofe mondiale si sarebbe potuta
evitare attraverso un’azione migliore intrapresa da “The Lancet“.
Approssimativamente nel
lontano 1987 nel Regno Unito furono sottoposti a valutazione, per ottenere la
licenza di prodotto, tre vaccini MMR. L’inizio delle procedure fu oggetto di
discussione al Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI).
La mia posizione passata di Ufficiale Medico e Presidente
con responsabilità per il Comitato sulla Sicurezza per le Medicine (CSM), ed i
suoi sottocomitati, mi condusse alla conclusione che una grande quantità di
lavoro avrebbe potuto essere fatta.
In pochi minuti però balzò subito alla mia attenzione che
al JCVI
stavano procedendo verso il rapido conferimento della licenza per i tre vaccini.
Quelle notizie avrebbero allarmato chiunque, perché il JVCI è
puramente un comitato consultivo e non ha poteri nel conferimento o rifiuto di
licenza. Di certo il Comitato sulla Sicurezza per le Medicine non avrebbe mai
raccomandato il conferimento di licenze sull’evidenza di una così scarsa
sicurezza.
Se io fossi stato là avrei richiesto almeno 10.000
pazienti per ogni sottogruppo, con sorveglianza di sicurezza attiva per un
minimo di 3 mesi, con la possibilità che questo avrebbe potuto essere esteso se
fossero state scoperte sfortunate coincidenze e/o fossero stati riportati
eventi avversi.
Questo più probabilmente avrebbe risolto il nostro
problema corrente, così come noi sappiamo che 35 casi di autismo erano stati
riportati ufficialmente almeno al 1993.
Il mio secondo commento è
enfatizzare la grande importanza del “rechallenge positivo” dei casi che, per
ogni scopo pratico, provi la causalità. Il CSM ha sempre dichiarato che il
”rechallenge positivo”, nell’assenza di altre cause equivalenti e credibili,
doveva essere accettato come una relazione causale.
Il mio terzo commento esprime
le preoccupazioni nell’analisi delle reazioni anafilattiche come effetto
avverso e serio. Questo aspetto è stato molto trascurato, ed evitato
attentamente, quando la mortalità dei vaccini doveva essere discussa. Ovvero
quello dell’importanza primaria, quando benefici e rischi della vaccinazione
devono essere considerati e comparati con la mortalità delle infezioni.
Se, per esempio, analizziamo un grafico di
pre-vaccinazioni per la mortalità annuale a causa del morbillo
(approssimativamente 50 casi nel 1967) e lo compariamo poi con la mortalità
annuale a causa di vaccini, in paesi industrializzati dove i miglioramenti
nelle condizioni sociali e standard di cura di salute sono stati realizzati, le
differenze divengono incomodamente minime.
I due più grandi esempi sono i contracettivi ormonali e i
vaccini. Le differenze di trattamento tra i due farebbero sobbalzare la mente
di chiunque. I contracettivi sono valutati più intensivamente di alcun altro
gruppo di prodotti medicinali, sia per quanto riguarda gli animali che gli
esseri umani. In contrasto, i vaccini sono investigati minimamente e sembra non
esserci nessuna speranza di un miglioramento nel futuro.
Il mio quinto commento
è riferito alla condotta complessiva del caso del General Medical Council
contro il Dr. Andrew Wakefield. Io ora sono stato coinvolto in cinque casi
legali diversi, ed in tutto io ho attraversato stati d’animo diversi della
disperazione quando ho dovuto affrontare come medico l’ignoranza scientifica
degli avvocati (procuratori legali ed avvocati) su ambo i lati. Questo è
piuttosto comprensibile da quando un’istruzione medica si estende su molti anni
e, anche se gli avvocati fanno piuttosto bene sullo specifico del caso, loro si
perdono quando devono arrivare al sodo della questione. Questo è proprio quello
che è avvenuto nel caso sopra citato dove, al di là del caso complessivo, si è
scaduti in un catalogo non dignitoso di bisticci tra accademici molto irritante.
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